L’EPOCA ROMANA

I reperti archeologici

I ritrovamenti archeologici si sono poi fatti più frequenti per i reperti risalenti al periodo iniziato nel II secolo a.C., cioè quando la conquista militare romana era già stata completata. Dal tenore e dalla ricchezza dei reperti trovati, si può dedurre che la media valle Olona fosse all’epoca una rilevante via di comunicazione.

Ritrovamenti di epoca romana (I sec. d.C.) rinvenuti tra il 1925 e il 1926 in via Novara. Sono un’anfora in argilla segata contenente ossa combuste del defunto, un bicchiere di argilla e un chiodo in ferro.

Durante numerose campagne di scavo effettuate nel XIX e nel XX secolo, sono state trovate molte suppellettili di epoca romana. In questi scavi, che sono uniformemente distribuiti sul territorio comunale, sono venuti alla luce resti murari di abitazioni, tubazioni in cotto, embrici, laterizi, necropoli, oggetti di uso comune in ceramica, metallo e vetro, monete, resti di are e di cippi votivi.
Molti di questi reperti sono esposti al museo civico Sutermeister.

I più importanti reperti di epoca romana sono stati scoperti tra il 1925 e il 1926 da Sutermeister in una necropoli tra via Venegoni (all’epoca chiamata via Novara) e via Firenze. Si tratta di monete, piatti, coppe, bicchieri, balsamari, specchi, utensili in ferro trovati in un centinaio di tombe. La datazione di questi suppellettili fu eseguita grazie alle monete, che si riferivano a un periodo di tempo corrispondente ai regni di Augusto e  Caligola, e quindi databili tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.
Altre tombe risalenti allo stesso periodo furono trovate nel 1985 in via Micca. Questi ritrovamenti sono costituiti da 36 tombe che contenevano, oltre alle urne cinerarie, anche oggetti di uso quotidiano tra cui alcune monete, che ne hanno permesso la datazione a un periodo compreso tra il I e il II secolo.

Parte della collezione numismatica conservata nella saletta della torre.

Ritrovamenti di epoca romana tardo imperiale (IV sec. d.C.) rinvenuti tra il 1925 e il 1926 nel quartiere Costa San Giorgio. Sulla sinistra un tegame in argilla, sulla destra si intravedono delle fibbie da cintura in bronzo

Sono state poi scoperte anche necropoli contenenti oggetti di tarda età romana come monete, ciottoli, coltelli, rasoi e fibbie che risalgono ai regni di Licinio e Costantino. Tra i reperti tardo imperiali, è degno di nota uno scavo effettuato nel quartiere “costa San Giorgio”, dove è stato trovato materiale databile tra il I e il IV secolo; tale corredo è formato da anfore e monete.
Nel 1997, sempre nel medesimo sito archeologico di via Venegoni e di via Firenze scoperto dal Sutermeister nel 1925, sono stati trovati reperti tardo imperiali risalenti a un periodo compreso tra il II e il IV secolo. La presenza di questo ricco sito archeologico lungo una via che collega la città con Novara e la Valle del Ticino potrebbe non essere casuale: forse l’antica Legnano aveva strettissimi rapporti con le popolazioni che abitavano le aree geografiche citate.

La Legnano romana

Ritrovamenti di epoca romana (II sec. d.C.) rinvenuti tra il 1957 e il 1960 presso Casina Pace. Sono olpi in argilla, coppette, lucerne, fusarole, monete, rasoi e balsamari

I Romani non perseguirono un’assimilazione forzata delle popolazioni conquistate, ma consentirono agli abitanti del Legnanese di continuare a professare la loro religione, utilizzare la loro lingua e mantenere le proprie tradizioni. La romanizzazione della zona avvenne quindi per gradi.

Arte romana: acconciature femminili

In epoca romana gli abitanti del Legnanese facevano parte di un’unica comunità amministrativa e non erano quindi frazionati in molteplici divisioni geografiche: la presenza a Legnano di un vicus è suffragata dall’abbondante presenza di siti archeologici. La tipologia dei ritrovamenti di epoca romana scoperti nella città del Carroccio, che sono di povera fattura, fa pensare che i cittadini meno abbienti stessero a Legnano, mentre quelli più ricchi risiedessero da altre parti, per esempio sul territorio della moderna Parabiago. In quest’ultima località è stata infatti ritrovato un reperto particolarmente prezioso, la patera di Parabiago.

La patera di Parabiago

Dalla tipologia dei reperti trovati si può dedurre che all’epoca i cittadini romani residenti  nel Legnanese conducessero un’esistenza serena e industriosa particolarmente indirizzata verso l’agricoltura, l’allevamento, l’artigianato e la tessitura. Inoltre, considerando l’ampio periodo storico rappresentato dai reperti (dal I secolo a.C al IV secolo d.C), è assai probabile che il Legnanese fosse all’epoca un territorio molto frequentato e popoloso, perlomeno tenendo in considerazione la densità abitativa media dell’epoca. Con la crisi dell’Impero romano, anche il Legnanese conobbe una fase di decadenza sociale ed economica. Tale ipotesi è suffragata dalla minore ricchezza dei reperti collegati al tardo Impero. Invece, da un punto di vista religioso, con l’avvento del cristianesimo, i residenti tornarono a seppellire i morti tramite inumazione. Questo tipo di sepoltura, che si ritrova nei reperti preistorici più antichi trovati nel Legnanese, venne abbandonata con la cultura di Canegrate, il cui corredo è infatti composto da urne cinerarie.

Nel complesso, considerando la discontinuità cronologica dei reperti preromani e, di contro, la ricchezza dei ritrovamenti ascrivibili all’epoca romana, si può affermare che a partire da quest’ultimo periodo storico il Legnanese passò da una presenza antropica saltuaria e contenuta, a insediamenti stanziali e popolosi. L’antico vicus, che apparteneva alla regio XI Transpadana, di Legnano era poi collegato alle zone limitrofe attraverso importanti vie di comunicazione, la più importante delle quali era una strada romana costruita nel I secolo, la via Severiana Augusta, che costeggiava l’Olona in corrispondenza del moderno corso Sempione e che collegava l’antica Milano al Verbano.

REPERTI DEL PERIODO ROMANO PRESSO IL MUSEO SUTERMEISTER

Articoli simili