La Brigata Carroccio
La brigata “Carroccio” è stata una delle formazioni partigiane che ha operato nel legnanese.
Era costituita essenzialmente da persone provenienti dal mondo cattolico, oratori e associazioni, che dopo la caduta del fascismo e l’8 settembre si organizzarono in gruppi di resistenza attiva contro l’occupazione nazista e il governo della RSI.
L’attività di questi gruppi si dispiegava su tre livelli: a – quello militare; b – quello politico, precursore della Democrazia Cristiana e c – quello sindacale da cui nacquero le ACLI.

Con un accordo tra Luciano Vignati, commissario del raggruppamento partigiano “Alfredo di Dio” e don Carlo Riva, dell’oratorio di San Domenico di Legnano, uno di questi gruppi cominciò ad operare attivamente con il nome di Brigata Carroccio, sotto il comando di Bruno Meraviglia di Canegrate (il Tenente Angelo).
La Brigata era organizzata in squadre. Ogni squadra era composta da una decina di elementi al comando di un capo-squadra.
Ben presto la Carroccio arrivò a contare 200 unità. Insieme ad altre “Brigate” operava nella zona di Como, provincia di Varese e di Milano.
La “Divisione Alto-milanese” con altre divisioni sorelle (Puecher, Valtoce …) a sua volta dipendeva gerarchica-mente dal Comando del raggrup-pamento “Alfredo di Dio”, guidato da Eugenio Cefis e Alberto Marcora, che coordinavano le loro azioni con il Clnai (Comitato di liberazione nazionale alta Italia).
La “Carroccio” raggiunse una notevole consistenza: 1750 uomini.
Nelle varie azioni perse 18 uomini ed ebbe 33 feriti.
Una delle azioni di maggior rilievo, per l’impegno profuso e la durezza dello scontro, è stata la “battaglia della Canazza” per tagliare la stra-da alle colonne tedesche e della RSI in ritirata nell’aprile del 1945. L’azione della “Brigata Carroccio” come di tutti i cattolici impegnati nella Resistenza era ispirata a valori che ne qualificarono lo stile: umanità, proporzionalità, ripudio della violenza fine a se stessa, misericordia verso il nemico, dipendenza completa dal Cln.


