LIBRERIA BIZZARI

Il salotto della città

Ora non c’è più. Ha cessato l’attività nel 1996, ma nei suoi 70 di vita è stata un importante punto di riferimento per la città.

Siamo nel 1925, gli sconvolgimenti economici, sociali e politici  che hanno seguito la guerra del ‘15-’18, non sono del tutto sopiti; la “Spagnola”, che ha colpito anche Legnano, è passata solo da pochi anni; la democrazia liberale è stata travolta dall’ascesa del Fascismo, le fabbriche, però vanno.          

Proprio in quegli anni, un venditore ambulante di “chincaglierie, stampe e libri”, Luigi Bizzari,  da nomade diventa stanziale e apre, a Legnano, affiancato dalla moglie Zelmira, detta Gemma,  la sua libreria all’inizio di corso Garibaldi: nasce la Libreria Bizzari. La prima della città.

Probabilmente la scelta del Bizzarri non è stata fortuita, da venditore ambulante conosceva bene le varie città e i paesi, e non è azzardato pensare che abbia trovato nei legnanesi un desiderio di informarsi, di conoscere, di sapere maggiore che in altri posti.
Segno che all’ombra delle ciminiere, il lavoro, la sicurezza economica, suscitavano e non reprimevano nella gente il desiderio di conoscere, capire, valutare la realtà.

Luigi e “Gemma” poi il loro figlio e sua moglie, Ferdinando (Nando) e Armanda, assecondarono e coltivarono al meglio questa aspirazione: la libreria divenne il salotto culturale della città dove il potenziale lettore trovava, sempre consigli puntuali e competenti, e dove, di tanto in tanto poteva incontrare scrittori del calibro di Montanelli, Sepulveda, Chiara e Goldoni (Luca).

Anche il mondo sportivo legnanese fece della libreria il luogo d’incontro per parlare dei propri problemi e del futuro dei propri atleti.

I Bizzari – una vocazione per i libri

Luigi – il fondatore della omonima libreria, non era legnanese, ma trovò nella nostra città il terreno fertile per dispiegare le sue capacità ed realizzare la sua vocazione.
La famiglia Bizzari proveniva da Mulazzo (Ms) un borgo della Lunigiana, antica e misteriosa terra della Toscana.

Ferdinando – Il padre di Luigi e gli altri suoi due fratelli, Giovanni e Lorenzo, erano venditori ambulanti di chincaglierie, stampe e libri, come attesta un documento del 1890.

1897Ferdinando, parte da Monteriggio, una frazione del comune di Mulazzo, e con il suo carro e la sua mercanzia raggiunge la più ricca pianura Padana. In occasione di mercati, fiere, feste patronali, gira tra città e paesi per offrire la sua mercanzia.

1900 – Agli inizi del secolo lo accompagna anche il figlio Luigi.

1915-1918Luigi è arruolato nel corpo degli Alpini. Congedato, riprende l’attività del padre: venditore ambulante di stampe e libri. 1924 Il comune di Mulazzo rilascia a Luigi Bizzari la licenza per l’esercizio di  “traffico ambulante di librinei luoghi di questo regno” (d’Italia)

1924-1925 – Riprende la sua attività di ambulante in Lombardia.

1925 – La svolta. Luigi apre a Legnano, in Corso Garibaldi, una libreria, la prima della città.
E’ affiancato dalla moglie, Zelmira, detta “Gemma” che diventò una figura insostituibile nell’attività della famiglia.

1926 – Nasce il primogenito Ferdinando, “Nando”, che prosegue l’attività paterna con entusiasmo, passione ed intelligenza. Lui e la moglie Armanda, fanno della libreria un punto di riferimento per i lettori legnanesi.

Il salotto – La libreria, ben presto, per la dedizione di Nando e Armanda, diventa il punto d’incontro e di ritrovo per professionisti, studenti, lettori di ogni ceto ed età. Ci si incontra da “Bizzari” come ci si incontra al bar: un saluto, due chiacchiere, un consiglio, un libro.

Grandi scrittori – A volte ci sono ospiti importanti. Nando, il “libraio di Mulazzo” era stato uno degli ideatori ed organizzatori del “Premio Bancarella” (Mulazzo – Pontremoli 1953) e quindi aveva dovuto approfondire la conoscenza degli scrittori  del suo tempo e delle loro opere.
Riuscì a portare alcuni di loro a Legnano e offrire ai legnanesi l’occasione di un incontro, nel “salotto” Bizzari, con scrittori come, Montanelli, Sepulveda, Chiara e Goldoni in un clima di schietta toscanità, senza la spocchia che aleggiava in occasioni simili.

Il premio Bancarella – L’istituzione di questo premio, non riguarda direttamente Legnano, ma ne facciamo cenno perché lo “spirito” del premio è lo stesso della “libreria”: il rispetto per il lettore, il rispetto delle sue scelte, e della la sua preparazione.
Il premio fu istituito nel 1953 a Mulazzo, poi tutta l’organizzazione fu trasferita nella vicina Pontremoli.
E’ l’unico premio letterario, gestito dai librai.
I librai ambulanti, come il Bizzari, che, da primavera fino all’autunno, si potevano incontrare nella pianura Padana, coi loro almanacchi e i loro libri, partivano da quelle terre, Pontremoli, Mulazzo e dintorni.
Proponevano opere popolari, l’Orlando Furioso,  don Chisciotte, le vite dei santi, i Tre Moschettieri.  I loro clienti era  gente semplice, ma dal gusto naturale ed istintivo, che non apprezzavano molto libri premiati da giurie più o meno blasonate.
Ecco allora l’idea: sarebbero stati gli stessi “librai da bancarella” a  premiare, ogni anno, il libro che più di tutti andava incontro ai gusti di questo “mercato”. Il premio era quindi assegnato da gente che conosceva bene i propri lettori con i quali aveva stabilito un rapporto di reciproca fiducia e non da una giuria molto spesso condizionata da ideologie, dagli interessi degli editori o da lobby cultural-politiche.
Questa  fiducia e il rispetto per il lettore li ritrovavi anche a Legnano nella libreria dei “Bizzari”

1996 – La chiusura. Nel 1996, la libreria chiude. Forse per la stanchezza, forse perché nessuno riesce ad affiancarlo con la sua stessa passione e dedizione, forse perché il libro sta perdendo terreno di fronte ad altri mezzi di informazione e formazione.
Poco dopo, come capita a volte tra persone che si sono amate intensamente, anche l’esperienza terrena di Nando termina. E se in Paradiso, da qualche parte c’è una libreria, ora Nando è li.

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