ANDREA VACCARO

Pittore per passione

Andrea Vaccaro non è nato a Legnano, ma come altri, a Legnano ha trovato l’ambiente, l’attenzione e l’apprezzamento che ne hanno favorito la produzione, la maturazione artistica e lo sviluppo di un’originale personalità con cui ha conquistato un posto di rilievo nella pittura italiana del ‘900.

Note biografiche

1939 – 21 luglio, nasce a Pallanza.

La famiglia – Padre siciliano di Scicli (RG), madre piemontese e una sorella, Giuliana, maggiore di lui di tre anni.

1945 – La famiglia si trasferisce a Legnano. Già dall’infanzia manifesta una spiccata tendenza per il disegno.

Infanzia ed adolescenza – La sua vocazione non è compresa dalla famiglia, anzi osteggiata. Il padre, vigile urbano noto per la sua inflessibilità e per questo oggetto delle caricature del Parini, arriva a scacciarlo di casa. Ma né le minacce, né le lusinghe lo distolgono dalla sua passione: la pittura.

1952 – Appena tredicenne è accettato nella “Associazione Artisti Legnanesi”

1955 – A sedici anni si fa notare per le capacità espressive con la tecnica dello “Scratch-Boards”.

Al Liceo – Frequenta il Liceo scientifico di Legnano, allora ospitato nell’Istituto dell’Acqua.

1955 – Qui il preside, prof Arnaldo Pavoli, apprezza le qualità artistiche del suo allievo e organizza una mostra  dei suoi disegni. E’ la prima di una lunga serie sia in Italia che all’estero.

Gianazza – Dopo il liceo, trova impiego alla ditta Gianazza, dove il titolare apprezza il suo talento, che viene è impiegato nella produzione della pubblicità della società nel disegno di marchi di fabbrica. Interrompe il lavoro perché richiamato per il servizio militare.

Bassetti – Congedato, è assunto dalla Bassetti, sempre per il settore pubblicitario. Qui rimane fino a pochi anni dopo il matrimonio, quando abbandona il lavoro per seguire la sua vocazione.

1968 – Si sposa a Padova, dove aveva preso la residenza, con Marisa Zarotti, che lo incoraggia a dedicarsi completamente alla pittura. “Se oggi ho un nome lo devo tutto a mia moglie!” riconosce nel suo diario.

Legnano – Pochi anni dopo il matrimonio, ritorna a Legnano, dove svolge la sua attività.

Romanzo – Vaccaro ha pubblicato anche un romanzo dal sapore autobiografico “Odiare per vivere, vita d’artista

2019 – Muore a Legnano, il 21 luglio.

L’artista

Di Andrea Vaccaro si può ben dire che “visse d’arte”, visse di pittura.
Già da bambino manifestò la sua vitalità creativa sui marciapiedi di via Pietro Micca a Legnano, dove abitava, con disegni dal tratto deciso.

Artista eclettico ed irrequieto, la sua produzione comprende opere figurative ed astratte, con incursioni in ambiti espressivi poco frequentati, o innovativi come lo “Scratch-Boards” e la tecnica del “legno su legno

Come ricordava  Gianfranco Colombo, l’architetto che ha seguito Vaccaro nell’allestimento delle sue mostre, tra cui quella riuscitissima, negli am-bienti del castello visconteo di Legnano del 2023: «Andrea Vaccaro è stato un eterno allievo di se stesso, un giocoliere di passioni, forme, colori e successioni. Curioso e attentissimo, ha sempre guardato il mondo in movimento, percependo luci e colori, passioni e linguaggi. L’opera è la vita stessa di Andrea, pittore e artista professionista nel quale l’esistenza, i colori e i disegni si fondevano in un’unica anima che lo ha accompagnato e ispirato da bambino per l’intera esistenza.»

Versatile ed irrequieto, i soggetti delle sue opere, vanno dal ritratto, al paesaggio, alla mutevolezza dell’acqua, ai cavalli e alla Legnano del Palio. Dal figurativo all’astratto dai connotati cubisti ed informali.

Partecipe ed interessato alla cultura e alla pittura del XX secolo, aderì al movimento “transavanguardia” da cui si allontanò, alla fine del XX secolo per “un ritorno all’umano”, un movimento fondato da lui.

Questi interessi hanno prodotto un ricco carteggio con i maggiori intellettuali del suo tempo, università, ambasciate ed istituzioni culturali internazionali.

Disegno giovanile di Andrea Vaccaro – 1946 (13 anni)
Disegno giovanile – 1948 (16 anni)

Le mostre

Ottobre 1955, il quotidiano “Luce” riporta il comunicato del Preside del Liceo scientifico di Legnano, sulla mostra dell’allievo Vaccaro

Ufficialmente, già a 15 anni, Andrea Vaccaro ebbe una mostra a lui dedicata nei locali del liceo scientifico di Legnano, di cui era alunno.
Ma già i disegni che faceva da bambino sul marciapiede davanti alla sua casa di via P. Micca erano in “Mostra” ai passanti e ai (rari) automobilisti, che si fermavano ad ammirare l’opera del piccolo artista.

Dopo questi esordi precoci l’opera di Vaccaro è stata esposta in più di 120 mostre, in Italia e all’estero.

In Italia: a Pavia, Torino, a Milano alla galleria “Ponte rosso” e “il vertice”.
All’ ospedale di Legnano, sono state esposte alcune opere, patrocinate dalla Regione Lombardia: “il ritorno all’umano”, “Disegni dell’infanzia” e “Planosculture”.
All’estero le sue opere sono state esposte a Zagabria, Spalato, Belgrado, Bucarest, Praga, Amsterdam, Stoccolma e Parigi.

A Legnano ha esposto nel 2013 (24/2-20/3) al “Centro Culturale San Mano” opere ispirate alle “Trasparenze e riflessi” (Titolo della mostra) delle acque di paesaggi italiani e francesi.

Poi nel 2016 (2-30 ottobre) un’altra personale, sempre al “Centro Culturale San Magno) dal titolo “Percorso d’artista

Nel 1923 (13 maggio-18 giugno) l’amministrazione comunale di Legnano ha voluto onorare il suo grande concittadino, con una grande mostra, allestita nella sale del castello visconteo.

Nelle opere esposte si ripercorreva la “Vita d’artista” (il titolo della mostra)

L’evoluzione della sua arte: dai disegni dell’infanzia, “dove tutto è cominciato” al tributo a Legnano “Cavalli e cavalieri” alla passione per l’arte e la vita “il sogno e la passione”.

Vaccaro e Legnani

Vaccaro, è legnanese per scelta. I soggiorni all’estero, tra l’altro, era stato a Parigi per due anni, e in Italia, non lo hanno distolto dall’amore e dalla ammirazione per la nostra città e la sua gente.

Ho amato profondamente questa città nonostante le ciminiere vomitas-sero tonnellate di fumi micidiali”. Scriveva nel suo “blog”.

E ancora: “ho apprezzato due grandi valori dei cittadini legnanesi: il primo era l’amore per il lavoro (una città di tute blu) ed il secondo era il traspor-to tramite cavalli, che io amavo come persone…..”.

I legnanesi:” Gente semplice, onesta capace di sacrifici, senza lamentele…”

Vede Legnano come la vede un pittore, una serie di immagini colorate, precise ed incisive: la folla dei lavoratori che si spostano in bicicletta “… Il popolo dei lavoratori si spostava in bicicletta e all’intervallo del lavoro vedevo masse numerosissime di tute blu e biciclette…”, i bagliori degli alti-forni della  Franco Tosi “…La Franco Tosi aveva altiforni che lanciavano fiamme e bagliori lungo la via Alberto da Giussano fino al cimitero...”, le macchine prodotte dalle fabbriche: “…. Ho visto con ammirazione carrelli elettrici delle aziende che giravano per le strade cittadine meravigliando-mi molto…”, il pranzo degli operai “…Verso mezzogiorno gli operai si se-devano fuori dall’azienda con la loro “schiscetta” per consumare il pranzo frugale e nel frattempo ragionavano su come migliore il lavoro…” gli effetti di un (?) bicchiere di rosso “…Verso sera, vedevo spuntare dal Sempione operai che avevano fatto sosta in qualche circolo dove la stanchezza e il ristoro di un bicchiere rosso, li portava a non riuscire a rimanere in bicicletta…”, più che parole, sono pennellate sulla tela.

La critica

Coesistono insomma in Vaccaro un finissimo inventore e un prodigioso esecutore, l’uno e l’altro rendono questa mostra, come tutte le altre che l’anno preceduta, bella e stimolante. Nei paesaggi come nella figura umana, il pittotrer rivela fantasia e ispirazione, squisitezze cromatiche e intuizioni poetiche, “Le donne di Vaccaro” sono un capitolo della nuova pittura italiana; sono vere, parlanti, irripetibili. Nessuno potrebbe o saprebbe imitarle…”.

Ignazio Mornino – 2 febbraio 1972

A chi visiti con attenzione la mostra non può sfuggire il talento di questo pittore, giustamente definito “picassiano” per la sicurezza con cui dipinge e per la fertilità con cui inventa i soggetti della sua pittura. Pluralità di ispirazione – dunque – e potenza di espressione. Si aggiunga una ispirazione genuina, felice, sempre sorretta dalla tecnica, e si avrà il quadro completo di un pittore giovane, ma già avviato verso la fama…”.

Ignazio Mornino – 22 ottobre 1972

Tra i pittori dell’ultima generazione, Andrea Vaccaro (33 anni) è quello che più fa parlare di sé. Dal 1970 ad oggi, mostra dopo mostra, ha conquistato una notorietà che farebbe invidia ad un pittore arrivato. Bisogna pur chiedersi perché questo sia avvenuto. A nostro avviso, la spiegazione è semplice: Vaccaro ha una potenza, una sicurezza, un’autorità che non possono sfuggire, né al pubblico né alla critica…, si tratta di un artista che si è già solidamente affermato e che conta collezionisti in ogni parte d’Italia, da Milano a Trapani. Più che una “rivelazione” questa è chiaramente una dimostrazione di come un pittore ancor giovane riesca a farsi un nome col suo talento, col suo lavoro. Giunge dunque a proposito la mostra che l’Italiana Arte di Busto Arsizio, esclusivista delle opere di Andrea Vaccaro, ha recentemente organizzato a Milano (Galleria “Il Vertice”, via Visconti di Modrone 29). Aperta fino al 9 febbraio, questa personale conferma la validità del lusinghiero giudizio già espresso dalla maggior parte della critica e riporta d’attualità l’aggettivo “picassiano”, giustamente attribuito al pittore per la forza della sua fantasia. In una vasta gamma di soggetti passa dalla gioia al dolore, dallo stupore alla malinconia, sorprendendoci ogni volta per la sua bravura. Una mostra da non perdere, un artista da non dimenticare…”.

Ignazio Mormino. – 29 gennaio 1973

Galleria

La figura femminile

L’acqua: trasparenze e riflessi

L’astratto

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