GIOVANNI STROBINO
Maestro ed educatore

Biografia
1880 – Nasce a Torino il 13 dicembre.
Il padre, biellese, commerciava e lavorava lana: infatti aveva una azienda per la lavatura della fibra.
La madre era di Prato, già allora importante centro cotoniero.
La formazione: Italia-Belgio – Nato e cresciuto in quel particolare ambiente, fu naturale per lui avviarsi alla conoscenza delle tecniche di tessitura, prima in Italia e poi all’estero, in Belgio alla Scuola Superiore Tessile. Allo studio affianca l’esperienza pratica: lavora in varie fabbriche del Belgio e Germania.
Il rientro in Italia: impresa ed insegnamento – Rientra in Italia, ricco di conoscenze tecniche ed esperienze umane, si dedica all’azienda paterna, ma non è la sua strada. A Torino comincia un ciclo di lezioni di tessitura presso la “Scuola Festiva Archimede”. Qui, come lui stesso dirà, scopre la vocazione, la ragione della sua vita, l’insegnamento: “Questa esperienza mi fa entrare nel sangue quella malattia dell’insegnamento che nessuna cura riuscirà ad estirpare”.
1906 – Abbandona l’azienda paterna. Prato, Biella, Torino
Non più distratto dagli impegni dell’azienda si dedica completamente all’insegnamento. Lo vediamo al Regio Istituto Industriale di Prato, dopo aver vinto un regolare concorso.
Per qualche tempo è a Biella, al lanificio “Commendator Bolla” come direttore tecnico.
A Torino organizza la “Scuola Professionale Serale di Tessitura”. Lui stesso è tra i docenti.
1915 – Biella. E’ titolare di un corso di “Tecnologia Industriale Tecnica”. Ne prepara il programma e ne costruisce gran parte delle apparecchiature.
1918 – Legnano. Agli inizi del XX secolo è uno dei principali centri tessili d’Italia e d’Europa, si fa sempre più urgente la necessità di operai qualificati.
Con la sua preparazione, la sua esperienza, una cultura eclettica e una sensibilità umana, il professor Strobino diventa un autorevole punto di riferimento per la meccanica tessile.
E’ in quest’anno che l’industriale Antonio Bernocchi lo chiama a Legnano per organizzare e dirigere una «Scuola professionale operaia».

1919 – La Scuola Professionale Operaia A.Bernocchi. Il 10 gennaio il professor Giovanni Strobino è nominato Direttore della Scuola Libera Professionale Operaia Antonio Bernocchi, che dirigerà fino al 1950.


1950 – Lascia la direzione del “Bernocchi”. Dopo trent’anni di fattiva, innovativa, costante dedizione nel costruire la “sua” scuola, il prof. Strobino lascia l’incarico.
1951 – L’eredità. Muore nel 1951 a Legnano, lasciando in eredità alla città un’istituzione, non solo una scuola.
L’uomo – il legnanese
Con le sue conoscenze e la sua esperienza nel settore tessile, non gli sarebbe stato difficile conseguire successo e prestigio nella nascente industria italiana, ma si dedicò anima e corpo all’insegnamento, sentito come una “missione” e non un “mestiere”, una “malattia” inguaribile, come lui stesso riconosceva:
“… mi fa entrare nel sangue quella malattia dell’insegnamento che nessuna cura riuscirà ad estirpare”.
Così, quando riceve dall’industriale Antonio Bernocchi, l’invito ad organizzare e dirigere nella nostra città una scuola professionale, vi vede un segno della “Provvidenza”, l’occasione per realizzare pienamente la sua missione .
Antepone l’educazione e l’istruzione ad offerte più vantaggiose:
“Ho creduto che qui era la via assegnatami dalla Provvidenza come missione per l’educazione e l’istruzione… e qui sono rimasto non accettando offerte fattemi per l’insegnamento di ordine superiore e per l’industria”.
L’uomo di Torino, accetta l’offerta di Legnano, dove rimarrà fino alla fine dei suoi giorni: sarà un grande legnanese.
Legnano gli ha dedicato una strada.
Il prof. Strobino e Leonardo da Vinci
All’esperto nelle tecniche e macchine per la tessitura e alla curiosità culturale che animava il professor Strobino, non poteva sfuggire, l’attenzione che Leonardo da Vinci aveva rivolto alla materia.
Tratteggiò questo particolare aspetto dell’opera vinciana in una serie di articoli su «Leonardo, ingegnere tessile». Sulla base dei disegni leonardiani realizzò alcune macchine, soprattutto per la filatura.

