LA CHIESA DI SAN BERNARDINO

Chiesa di campagna – La Chiesa di San Bernardino si trova alla periferia della città, verso sud. Ben protetta da folti alberi che la circondano e dai fabbricati dell’omonima cascina, passerebbe inosservata se non fosse per lo snello campanile che l’accompagna.

L’edificio – L’edificio è a pianta rettangolare (8m x 15m c.a), con abside semicircolare. La facciata è sormontata da un timpano con rilievi in cotto. E’ dotata di una sola porta, sormontata da una finestra rettangolare. Ai lati della porta, due piccole finestrelle a lunetta.

L’interno – Molto semplice. Il pavimento è lastricato in cotto. Sull’abside è stato ricollocato l’affresco che in precedenza era su un muro poi abbattuto.
L’affresco dell’abside, raffigura la Vergine, il Bambino, san Carlo e san Francesco.
L’opera  attribuita a Francesco Lampugnani fu realizzata nel 1644

Il Crocifisso – L’arco absidale è sormontato da un Crocifisso del 700 in legno e bronzo di pregevole fattura.

La storia

San Carlo Borromeo – La chiesa di San Bernardino fu edificata per interessamento dell’Arcivescovo di Milano su resti di un precedente “oratorio” che probabilmente era a servizio della Cascina omonima dei Lampugnani.
Il nipote del Cardinale, Federico, nel 1564, era stato allattato da una balia del fattore della cascina della nobile famiglia; in segno di riconoscenza il Cardinale volle che il già esistente ”oratorio”, fosse trasformato in chiesa.
L’”Oratorio” preesistente era stato costruito per ringraziare Dio per aver risparmiato la contrada dalle più gravi conseguenze della peste che aveva contagiato quelle terre.

San Bernardino – Alla cascina e all’oratorio e poi alla chiesa fu dato il nome del santo senese in ricordo di una sua visita, 1444, al convento di Sant’Angelo di Legnano.

Stemma Fam. Lampugnani

Lampugnani – La chiesa fi sotto il patrocinio di questa nobile famiglia legnanaese. A destra il loro stemma

1580 – E’ l’anno della consacrazione della chiesa.

1642 – Il 20 maggio. Per la prima volta nella chiesetta, viene festeggiato San Bernardino. Questa ricorrenza sarà rispettata da lì in poi ogni anno.

1644 – Probabilmente fu durante quest’anno o in un tempo immediatamente precedente, che, come riporta il prevosto Agostino Pozzo, il giovane Attilio Lampugnani, figlio del Cavaliere Giusep-pe, con un colpo d’archibugio ruppe l’unica campana della chiesa. Dopo una settimana il giovane morì di morte violenta. La campana fu sostituita per opera del padre Gervasio Crivello che ordinò anche il restauro della chiesa.

1650 – Ancora il prevosto Agostino Pozzo, nella sua cronaca così parla della cascina e della chiesa:” Nella Cascina San Bernardino, copiosa di persone, si trova una picciola chiesa del medesimo nome… è antica e escetto che a tempi passati fu riedificata la capella unica che in quella si trova. L’anno 1642 fu intrapreso l’uso di farvi la festa di San Bernardino al 20 maggio […]” E’ la prima testimonianza scritta della chiesa.

1894 – Ampliamento. Verso la fine dell’1800, la chiesa subì un profondo cambiamento. Sul lato sinistro fu aggiunta la sagrestia, la torre campanaria fu rifatta e dotata di nuove campane. Fu aggiunto l’abside, il parziale abbattimento di una parete  e due archi per collegarlo alla chiesa. La chiesa, così ampliata e modificata fu inaugurata il 20 maggio 1894.

Affreschi – Purtroppo gli affreschi che comparivano sulle pereti, opera dei fratelli Lampugnani, andarono perduti a causa dei lavori di ampliamento dell’edificio.

Anni ’60 – In seguito alla riforma liturgica, scaturita dal Concilio Vaticano II, l’altare in pietra è stato smontato e sostituito da un piccolo tavolo in legno (altare a mensa) all’interno dell’abside.

1972 – Si abbatte anche l’ultimo residuo di muro che divideva l’aula dall’abside. Il dipinto che lo ornava (La Vergine, Gesù Bambino con san Carl e San Francesco) viene spostato sul catino dell’abside.
Vengono recuperati due affreschi ottocenteschi del pittore Antonio Maria Turri, raffiguranti san Rocco e san Lorenzo.
Anche il pavimento viene rifatto, le balaustre sono tolte.

Anni ’80 – La chiesa si arricchisce di una Via Crucis in cotto, realizzata dallo scultore pittore Sergio Bongini.

La Contrada di San Bernardino – Ha contribuito all’ultimo restauro: riparazione tetto, tinteggiatura esterni, messa a “vista” di alcune parti del primitivo edificio. Dono di due vetrate: San Carlo e San Bernardino.

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