IL CONVENTO DI SANTA CHIARA

Il convento di Santa chiara era uno dei quattro conventi che esistevano a Legnano all’inizio del XX secolo.
Posizione. Si trovava nell’attuale largo Seprio, lato Corso Italia, a destra dell’adiacente casa del conte Gian Rodolfo Vismara, cioè nel cuore di quella che fino all’età moderna era la “Contrada Vismara”.


Il conte Gian Rodolfo Vismara, in un lascito testamentario dispose che una parte della sua casa, alcuni terreni e del denaro fosse impiegato per la realizzazione del monastero.
1492 – 14 novembre, data del legato testamentario, notaio Antonio Zunico.
1942 – Bolla papale per l’erezione del monastero.
da Milano – Per la formazione delle religiose si trasferirono a Legnano alcune monache dal monastero di Santa Chiara di Milano, clarisse. In caso di grave pericolo, guerra, le clarisse di Legnano si rifugiavano a Milano.
I chiostri – Il complesso comprendeva due chiostri, realizzati in tempi diversi, XVI e XVII secolo, in un primo tempo quello per le suore di clausure e successivamente, secondo per le novizie. In occasione della costruzione del secondo chiostro furono realizzati anche un portico e un loggiato. Il convento comprendeva anche una piccola chiesa.

661,1 – E’ l’estensione dei terreni, in pertiche milanesi, posseduti dal convento nel XVIII secolo nel territorio di Legnano, Legnarello e Olgiate Olona.
In Appiano e Gerenzano, il convento possedeva altri terreni per 7,9 pertiche (una pertica milanese =0,06545 ha)
1781 – Il monastero ospita 17 suore, 6 converse e 4 educande.
1782 – Il monastero viene soppresso. Al momento della soppressione ospitava 24 suore e una conversa. La chiesa del monastero continuò a “rimanere aperta per comodo spirituale di quella popolazione”. Le celebrazioni liturgiche furono affidate ai frati minori osservanti.
Pellegrosario – Nel 1784 il monastero viene convertito in pellegrosario.
1934-36 – Il convento e la chiesa sono demoliti. Si salva solo il porticato del chiostro settecentesco, anche se il suo aspetto risulta fortemente modificato. Nel 1932-34 era già stata demolita la casa dei Vismara adiacente al monastero per permettere la costruzione di via Giolitti.

Opere d’arte – Il monastero era ricco di testimonianze artistiche. In gran parte sono state distrutte nella demolizione del complesso. Tra le opere salvate un pregiato affresco raffigurante le Nozze mistiche di Santa Caterina, che ornava la chiesa.