IL CONVENTO DI SANT’ANGELO

Il convento di sant’Angelo, è stato uno dei più importanti di Legnano. Era sede di una scuola di filosofia ed era dotato di una biblioteca, che, come è riportato in una relazione del 1724 da due religiosi, i padri Zaccaria e Giovan Mario, aveva: ”…libri in quantità e qualità…”

Il convento sorgeva sull’area occupata attualmente dalle scuole G. Mazzini. Il suo nome originario era “Convento di Santa Maria degli Angeli”, ma alla fine prevalse nell’uso comune, la denominazione popolare, più breve e pratica: “Convento di Sant’Angelo”.

La storia in breve

1432 – Il conte Bonifacio Vismara, nel suo testamento, datato 2 febbraio 1432, dispone che sia costruita una chiesa con annesso convento da donarsi ai Frati Minori Osservanti Francescani.

Lo stemma dell’ordine dei Frati Minori Osservanti

S. Chiara – Allo scopo destinò una sua casa con giardino e chiosco, presso il monastero di Santa Chiara, nella contrada Vismara di Legnano (attuale Corso Italia- largo Seprio). Il luogo non fu ritenuto idoneo e l’attuazione della volontà del nobile legnanese fu rimandata.

lo stemma della casa Vismara

1468 – Il figlio, Rodolfo Vismara, però volle ugualmente attuare la volontà del padre e mise a disposizione dei religiosi un terreno, 37 pertiche, che la famiglia possedeva sulla destra dell’Olona lungo la strada che conduceva da Legnano a Castellanza.

La “patente” – I frati, ottenuta la “lettera di patente e privilegio” (una licenza edilizia ante litteram) dal signore del Granducato di Milano, Galeazzo Maria Sforza,  cominciarono i lavori.

Il nome – In una lapide, tratta dal convento e custodita presso il museo Sutermeister di Legnano: “1468 – Questo loco de frati minori he intitulato S.ta Maria degli Angioli. Soli Deo honor et gloria”, è scritto chiaramente quale fosse il nome originario del convento: “Santa Maria degli Angeli”.

la pianta della chiesa del convento

Il progetto – L’opera fu progettata dal padre Angelo da Besana, che eseguì anche gli affreschi  sul muro di cinta.

La costruzione – Il convento fu costruito dagli stessi religiosi diretti dal beato padre Michela da Carcano. Oltre all’edificio, in una parte del terreno avuto in dono furono realizzati l’orto, il giardino e un bosco.

La roggia – Il rifornimento dell’acqua per le necessità della comunità era assicurato da una roggia che la prelevava dal vicino Olona, autorizzata da una concessione ducale del 14 agosto 1470.

1471 -Fine dei lavori. Il 1 maggio 1471, il vicario generale di Milano dei Frati Osservanti, Pino Asti, consegnò convento e chiesa al vicario provinciale Cristoforo Picinelli di Varese.

18 – La comunità che abitò per prima il convento era costituita da 18 frati.

XVII secolo – Verso la fine del secolo, tra il 1668 e il 1689, la chiesa del convento fu ristrutturata e arricchita con opere di stile barocco. In occasione di questi lavori, il muro di cinta del convento fu demolito;  andarono persi gli affreschi che vi aveva dipinto il padre all’inizio padre Angelo da Besana che circa due secoli prima aveva progettato il convento.

XVIII secolo – Tra il 172 e il 1724, si dovette mettere mano al convento che in una relazione del 1724 è descritto come segue: ….è grande 78 pertiche, compresi, chiesa, clausura, orto e piazza, è capace di 27 religiosi e ha sei stanze per forestieri E’ ben provveduto di lana e di lino; vi è una scuola di filosofia e libreria con libri in quantità e qualità…

1787 – Il Governo della Repubblica Cisalpina, aprì un’inchiesta sulla situazione economica del convento. Si constatò un passivo di L 5560 e un attivo di L 5685.

1788 – Le richieste del governo allarmarono la popolazione, perché furono intese come premessa per la chiusura del convento. Per scongiurare questa decisione inviarono al Direttorio esecutivo della Repubblica Cisalpina, un petizione sostenendo la sua pubblica utilità. Il convento fu lasciato in pace.

1805 – Con un decreto, 8 giuno, Napoleone, spostò i religiosi da Legnano in altri conventi dell’Ordine dei  Minori Osservanti e il Governo incamerò il monastero.

Perizia – Una perizia nel novembre dello stesso anno (12/11/1805) definì il valore del complesso: 52.449,36 lire (15.761,43, più 36.683,17 fondo rustico).

1806 – Il demanio, come risulta da un atto notarile del 3 marzo 1806, notaio Gian Battista Piva di Milano, lo affidò a Giorgio Buttuet dietro il pagamento di un canone annuo di 1605,17 lire.
Uno dei primi atti del Buttuet fu quello di chiedere la demolizione della chiesa e l’utilizzo dei materiali.

la scuola Mazzini (1970)

1807 – Il convento fu acquistato dal demanio per 38.000 lire da un certo Antonio Marocco, che adibirlo a conceria.

Collegio – In seguito la proprietà passò a Pietro Negroni e poi all’ing. Michele Calderini per 90.000 lire, che vi installò un collegio per ragazzi, affidandone la conduzione a dei sacerdoti. 

1896 – Il convento viene venduto per 70.000 lire al Comune di Legnano, che lo adattò a scuola elementare, l’attuale scuola Mazzini.

1967 – La scuola Mazzini, viene ricostruita completamente.

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