ENZO PAGANI

Artista e imprenditore culturale

Enzo Pagani è stato uno dei protagonisti della vita artistica e culturale di Legnano, e non solo, nel secondo dopo-guerra.

Lo spirito pratico del legnanese lo fa collezionista d’arte, organizzatore di mostre, manifestazioni, raccolte, iniziative sociali e culturali per la città; quello dell’artista lo spinge alla continua ricerca di nuovi mezzi espressivi e nuove esperienze.

Il primo Pagani prevalse sul secondo, senza eclissarlo completamente.

Biografia

1920 – Il 16 agosto nasce a Legnano.
Ancora ragazzo, il padre Antonio, decoratore di chiese, come era normale, lo porta con se nei suoi giri, sperando che impari il “mestiere”.
Enzo, non solo impara il “mestiere”, ma scopre la sua vocazione, si  appassiona alla pittura e all’arte in generale.

1937-1938 – Lo troviamo a Milano, dove frequenta i corsi serali di pittura del prof. Felisieri dell’Accademia Ambrosiana di pittura.
Si trasferisce a Milano, in via Manzoni apre il suo primo studio. Poi si trasferisce, sempre a Milano, in una mansarda in via Canova, foro Bonaparte.
Ci rimane poco, lo studio è colpito da una bomba durante uno dei bombardamenti di Milano.
Ritorna a Legnano, ma continua a frequentare gli ambienti artisti di Brera.

1940-1946 – Per sbarcare il lunario diventa mercante di opere d’arte.

1945 – Prima esposizione personale presso la Galleria Salvetti a Milano.

1946 – Apre una galleria di pittura a Legnano.

1947-1950 – In questi anni lo vediamo impegnato nelle città per sostenere iniziative che esaltano e rafforzano i vincoli sociali. E’ tra i più convinti sostenitori del ripristino della “Sagra del Carroccio” sospesa per la guerra.

1947 – E’ tra i fondatori della “Associazione artisti Legnanesi”.

1950 – Tra i suoi interessi c’è anche l’arte musiva. Alla Triennale di Milano vengono esposti quattro mosaici della scuola ravennate, realizzati su suoi disegni.

1950 – Nella notte di Natale, con gli amici Giovanni Cozzi e P.G. Conti, in perfetto stile bohemien, al “freddo e al gelo” festeggia l’idea di riunire i legnanesi in una “famiglia”, come racconta lui stesso in una vivace lettera. E’ l’idea che poi si concretizzerà nel 1951 nella “Famiglia Legnanese”.

1951 – Si candida nella lista del Partito socialista Repubblicano alle elezioni comunali. Il suo programma: “elevare l’arte e la cultura della città”.

1955 – Apre una Galleria di pittura a Milano.

1959-1960 – E’ impegnato  nella realizzazione del “Museo Parco di Castellanza”.

1969 – E’ sovraintendente alle mostre della “Galleria civica di Legnano”, istituzione da lui proposta e sostenuta con energia. Esperienza di breve durata per contrasti con i funzionari comunali.

1971 – Viene eletto nella lista del Partito Socialista Unitario (P.S.U.). Riceve la delega per la Polizia Urbana e l’Annona. Anche in questo ruolo esprime la sua creatività: una mattina(1972) legnanesi trovano i marciapiedi del centro storico “ fioriti”. L’assessore li aveva fatti decorare con fiori e quadrifogli bianchi.

1973 – Al “Centre d’Art International” di Parigi, espone “Les  parapluies”.

1993 – Muore a Legnano l’11 ottobre.

I Viaggi

Nonostante i suoi impegni, il Pagani viaggiò molto. I suoi viaggi però non erano una vacanza, il distacco rigeneratore dai piccoli e grandi problemi che la vita ti impone. Erano il modo per sfidare se stesso nel confronto con ispirazioni diverse e diverse forme espressive.

Visita quella che allora era la Yugoslavia (Serbia, Croazia, Slovenia), la Spagna, la Grecia e la Francia; Brasile, Nepal, Egitto, Kenia e Camerun in Africa.

Negli anni 65-80 più volte, sulla scia del gemellaggio tra Legnano ed Ebolowa, il capoluogo della provincia del Sud del Camerun gemellato con Legnano  (1964 Sindaci Accorsi ed Assalè) visita il paese africano, colpito dall’intensità dei suoi colori che poi gli ispirarono numerose opere.

1981 è nella Corea del Sud. La notizia della sua visita è pubblicata sul quotidiano locale.

Il Museo d’arte moderna Pagani

E’ una grande raccolta  di sculture e mosaici all’aria aperta. E’ stato il primo di questo tipo sorto in Italia. Sin da giovane Pagani aveva in mente un luogo,  una platea nella quale ogni valida manifestazione dell’arte del nostro tempo possa essere convenientemente esibita e dove promuovere la scultura dei giovani permettendo loro di avere uno spazio mai concesso prima d’allora in Italia.

L’idea che ha ispirato il suo creatore, Enzo Pagani, è stata quella di portare le opere d’arte all’aperto, come spesso fecero gli antichi greci, al contatto diretto con la natura, a respirare aria libera. Pagani dichiarò in un’intervista: “Nel 1957 mi trovavo a Venezia, ….mi sedevo sulla grande terrazza del Cipriani, che allora era solo una trattoria. Con la coda dell’occhio vedevo l’isola di Torcello: se la sì guarda non è altro, in fondo, che un museo vivente. Mi è venuta così l’idea di creare un museo che non fosse solo una statica raccolta di opere d’arte, ma una creatura viva che cresce con noi….

Verso la fine degli anni ’50, la progettazione , con il suo amico, architetto Pacagnini. Nei primi anni sessanta del XX secolo, la realizzazione. L’opera viene è inaugurata nel 1965. Si estende su 40.000 m2 nel territorio del comune di Castellanza. Gli spazi espositivi sono costituiti da una giustapposizione di esagoni che fungono ora da superfice espositiva, ora da percorso pedonabile, il tutto arricchito da alberi e cespugli.

Le opere esposte sono circa 650. Gli artisti presenti rappresentano le più varie correnti espressive.

Futurismodadaismo e surrealismo sono rappresentati da opere quali le sculture in marmo di Hans Arp e di Alexander Archipenko; i mosaici di Nadia e Fernand Léger, di Gaston ChaissacSonia Terk DelaunayMan RayEttore Falchi e di Hans Richter; le sculture in legno, bronzo, acciaio e marmo dalle opere di Jan KoblasaAndré Bloc, Christian Peschke, Mimuro MiizumaPavel Bucur, Haruhiko Uasuda e Tomori Toyofuku.

Sono inoltre presenti opere di Francesco Messina, Arnaldo Pomodoro , Vittorio Tavernari, Luigi Veronesi, Franco Asco e dello stesso Pagani.  La collezione di opere d’arte ancora oggi continua a crescere.

Tra le sculture sono presentati numerosi mosaici, come elementi figurativi in funzione cromatica e vitalizzante del suo panorama generale.

Riconoscimenti

  • 1969 – Premio al Merito Civico (Comune di Legnano)
  • 1982 – Medaglia d’oro per meriti acquisiti (Comune di Legnano)
  • 1969 – medaglia d’oro per il Rinnovamento Artistico e culturale del mondo contemporaneo (Provincia di Milano)
  • 1969 – “Caballero del Santo Caliz” (Valencia, Spagna)
  • 1971 – Medaglia d’Oro di Benemerenza Civica (Comune di Milano)
  • 1971 – Biscione d’Oro, per il “Parco Museo” (E.P.T. di Milano)
  • 1973 – “Commendatore al Merito della Repubblica italiana” (P.d.R. G. Leone)

L’uomo

Di carattere non facile. Come molti artisti: irruento, polemico e a volte sgarbato. Anche verso tanti ed importanti riconoscimenti non si espresse in maniera proprio riconoscente e diplomatica: “I riconoscimenti che finora ho ricevuto sono certamente importanti, ma avrei preferito non riceverli; semmai avrei desiderato che gli enti ufficiali avessero riconosciuto la mia opera (mi riferisco al Parco Museo, ovviamente) divulgandola, premiando così gli sforzi e l’entusiasmo che vi ho profuso, senza risparmio di mezzi e di energie, per portare a conoscenza del pubblico quelli che, a mio giudizio, sono i veri valori morali e culturali di un Paese come il nostro che ha una grande tradizione da difendere.”

L’artista

Personalità dai molti interessi. E’ stato pittore, scultore, mosaicista. Nella sua vita si è occupato di tutti i movimenti  di ricerca sul piano culturale ed artistico, nazionale ed internazionale, anche non ne seguì nessuno in particolare. Accanto alla rievocazione geometrica della realtà,  troviamo una trasfigurazione  onirica di persone e luoghi, molto spesso associata ad un leggero senso di ironia.

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