LA CHIESA DI SAN MARTINO

Posizione – Questa piccola chiesa, è posta sul ciglio destro dell’alveo dell’Olona, in posizione elevata rispetto al fiume che scorre non troppo lontano. Era sulla direttrice che dal convento dell’Angelo, conduceva a Castellanza, fuori dal borgo, presumibilmente in mezzo ai campi del vicino convento, già citato.
1594 – “In Galvagno”. In un documento del 1594 la zona della chiesa è indicata contrada “in Galvagno”.
La battaglia – Gli studiosi della materia affermano, che nei suoi dintorni si sia conclusa la battaglia di Legnano (1176). Infatti le cronache del tempo riferiscono che il “Carroccio” si muoveva su un terreno rialzato vicino al fiume, avendo alle spalle un “fosso”.

Serenità – La relativa lontananza dal “Borgo”, la posizione elevata, le piccole dimensioni, l’armonia delle dimensioni e la luminosità della facciata, conferivano a questo edificio sacro il tipico aspetto delle chiese di campagna: un’oasi di rasserenante pace, che è percepibile ancora oggi anche se in un contesto urbanistico ostile: l’espansione della città, il traffico e i rumori.
Chiesa sussidiaria – Oggi, è chiesa sussidiaria della Parrocchia di San Domenico.
Contrada – E’ la chiesa dell’Omonima contrada “ San Martino”.
Caratteristiche
Pianta – E’ un piccolo edificio a pianta rettangolare. Dall’aula dei fedeli si passa al “presbiterio” attraverso un grande arco.

Soffitti – Il soffitto dell’aule è a “cassettoni”. Quello del presbiterio “a volta a crociera”, con quattro vele.
Tecnica di costruzione – L’edificio è stato costruito, secondo la tecnica del tempo, con ciottoli e mattoni. La struttura è ancora visibile nelle parti non intonacate.
Campanile – Sul lato destro, appoggiato alla spalletta del presbiterio si eleva il piccolo, ma elegante campanile.
Sagrestia – Sul lato sinistro, sempre all’altezza del presbiterio, sono aggiunti due locali a pianta quadran-golare, di cui uno funge da sagrestia.
La facciata – La facciata è a forma di capanna. C’è un ampio portone affiancato da due finestrelle rettangolari, munite di grata in ferro. E’ interamente intonacata.
Vetrata – Sopra il portone si apre una ampia finestra, chiusa da una vetrata policroma.
Notizie storiche
XV secolo – Si ritiene che l’attuale chiesa sia stata edificata nel XV secolo. Ma più di una fonte attesta che nella stessa zona già c’era in precedenza di una chiesa con lo stesso titolo.
1376 – Il giurista legnanese, Giovanni da Legnano, nel suo testamento, 27 marzo, scriveva: “…Coloro ai quali il testatore ha lasciato l’usufrutto dei suoi beni, in quel di Milano e nella località di Legnano, sono tenuti nell’anniversario della sua morte a far celebrare ogni anno una messa nella chiesa di S. Martino a Legnano e a fare ai poveri l’elemosina di un moggio di pane,….”
1389 – Una chiesa dedicata a San Martino di Tours compare In un elenco delle chiese com-pilato in quell’anno dallo storico Goffredo da Bussero.
Ricostruzione – Quindi da questi documenti se ne può dedurre che nel XV secolo, già esisteva in Legnano una chiesa dedicata a San Martino e che sull’impianto di questa sia stata edificata l’attuale.
Orientamento – In questa operazione fu cambiato l’orientamento dell’edificio. Nel primitivo, l’ingresso era sull’attuale via Bellingera, orientamento Nord-Sud. Nel uovo edificio, l’ingresso era rivolto verso l’attuale via Roma, orientamento Est-Ovest.
1650 – Lo zelante prevosto Agostino Pozzo, nella sua opera “Memorie della Chiesa di San Magno in Legnano” registra anche questa chiesa: “[…] chiesa campestre posta tra le vigne di Sant’Angelo (convento dei frati minori osservanti, fon-dato da Beato Michele Carcano). Alle volte si cantava messa in questa chiesa alla festa di San Martino et si costumava distribuire certo pane fatto in forma di quella che si costuma la festa di San Nicolao, il medesmo si faceva festa di San Bernardo a Rescaldina […]”.
1661 – Come riporta il cronista Giuseppe Pirovano:”[…] nel 1661 si iniziò a ubicare di fianco alla chiesa la casa per il cappellano, che non fu terminata perché lo stesso si rifiutò di abitarla in quanto troppo fuori della borgata. Al mantenimento del chiericato per questa chiesa provvidero dapprima i Borromeo, poi le famiglie Prata e Prandoni […]”.
Chiericato – Lo stesso Pirovano ci informa che “[…] Al mantenimento del chiericato per questa chiesa provvidero dapprima i Borromeo, poi le famiglie Prata e Pran-doni […]”
1770 – Costruzione del campanile.
XX secolo – Nell’ultima parte del XX secolo, 1977-2000 ca. la Contrada di San Martino è intervenuta sulla chiesa con lavori di restauro ed arricchimento architettonico: pulizia degli affreschi; rifacimento del tetto e del pavimento in cotto; installazione di una vetrata policroma sulla finestra della facciata; arricchimento del sagrato con un mosaico.
Tramvia – Sul percorso della tramvia Gallarate-Milano (1880-1966), in corrispondenza dalla chiesa, c’era una fermata.
Affresco – Nel 1984, sulla parte interna della parete sinistra è stato dipinto un affresco raffigurante san Martino che taglia il mantello per il povero.
Corredo artistico
Nel complesso il tempietto si presenta armonioso, semplice e sobrio, soprattutto all’esterno. All’interno, in uno spazio ristretto, coesistono opere di epoche e stili diverso, in un accettabile equilibrio.
Il soffitto – Il soffitto, ben conservato in legno scuro, è “a cassettoni”.
“Deposizione del Cristo” – All’interno sulla parete absidale un grande affresco raffigurante la “Deposizione del Cristo con la pie donne”. L’opera secondo alcuni è attribuibile a Giovanni Lampugnani che la realizzò verso la fine del’400 (1480), ma la critica non è del tutto d’accordo con questa attribuzione, altri, (Giuseppe Pirovano ) dallo stile dell’opera, la fanno risalire al XIV secolo.

Affresco bizantino – Sulla parete di sinistra (per chi entra) è visibile una “testa di Cristo” in stile bizantino, a testimonianza della decorazione, forse un via Cricis, che ornava l’interno della precedente costruzione.
San Domenico e san Martino – Altri due affreschi, di modesta fattura, rappresentanti i due santi, sono dipinti ai lati della balaustra.

Vetrata – Una vetrata policroma, ispirata alla battaglia di Legnano e alla contrada chiude la finestra della facciata che sovrasta il portone d’ingresso. E’ opera del maestro Roberto Maria Mascheroni, ed è stata commissionata dalla Contrada.
Sagrato – Unmosaico in marmi policromi ispirato alla battaglia di Legnano e alla Contrada, opera del libanese Elbacha, orna il sagrato.
Chiesetta di San Giorgio

Via del Confinante – La chiesa di San Martino, aveva una sorella minore, una chiesetta campestre, medioevale San Giorgio in Legnano. Rispetto a quella di san Martino era posta ancora più a Nord , verso Rescaldina, sulla “via del Confinante”, oggi via Dandolo.
Affreschi – Era impreziosita da affreschi.
Lazzaretto – Data la sua posizione isolata, fino al XIX secolo, vi furono ricoverati le vittime delle ricorrenti epidemie di vaiolo e colera.
Demolizione – Venendo meno la necessità di tali ricoveri, e la funzione di edificio di culto, fu demolita.
Documento – L’unica testimonianza che è rimasta è un acquarello di Giuseppe Pirovano (1818-1902). Da notare la figura affrescata sulla parete.
Battaglia di Legnano – Nelle vicinanze di questa chiesetta sono stati sepolti, a parere dell’ing. Guido Sutermeister, i caduti della battaglia di Legnano.
