LA CHIESA DI SANTA TERESA

La chiesa è posta vicino ad una Cascina: la cascina Mazzafame, il Cascinone. Proprio perché lontane dal Borgo, vicino ad ogni cascina veniva costruito un oratorio o una chiesa, per permettere ai suoi abitanti le pratiche religiose.
Caratteristiche
Chiesa ad una sola navata, 11m x 5,5m.
Tutto l’edificio è in cotto e ciottoli a vista, tranne la facciata che è intonacata.
Sopra l’ampia porta d’ingresso è disegnata una cornice entro la quale è scritta una formula devozionale: ” Sia benedetto Gesù che è tra noi per Maria”
Ai lati della porta due finestrelle rettangolari.
In alto, al culmine del tetto svetta una croce e un fregio in ferro battuto.
Sul tetto un piccolo campanile a vela con una sola campana.
Sul lato posteriore la bocca di un forno
All’interno un soffitto a cassettoni e pregevoli dipinti, tra questi la pala d’altare raffigurante l’ ”Estasi di santa Teresa” e due Crocifissi in legno.
Notizie e curiosità storiche
XVIII sec. inizi – Il conte Camillo Prata con suo figlio Giovanni, proprietario dei terreni della zona e della vicina Cascina fa costruire un piccolo edificio, “Oratorio”, per la celebrazione delle funzioni religiose ad uso degli abitanti della zona.

XX sec. – Nella prima metà del XX secolo è stato aggiunto un campanile in ferro, con tre campane. Crollato questo, due campane sono state conservate nella sagrestia e poi passate alla nuova chiesa “Cardina Ferrari”, divenuta la parrocchia del quartiere.

“Delle tempeste” – La terza, detta “campana delle tempeste” perché i suoi rintocchi si levavano al cielo per scongiurare la grandine o tempeste di vento all’avvicinarsi di temporali, è stata sistemata sul tetto dell’oratorio, in un piccolo campanile a vela.
1931 – Primo Intervento di restauro
XX sec metà – Rimase cura d’anime, sotto la parrocchia dei SS. Martiri, fino a metà del XX secolo. Dopo la costruzione del Santuario “Mater Orphanorum”, perse questa funzione e fu chiusa.

Proprietà privata – La chiesa è proprietà privata di alcune famiglie, il giardino retrostante invece è della chiesa ambrosiana: “Capitolo del Duomo”.

Forno. Nella parte posteriore della chiesa, probabilmente c’era un locale adibito a forno, è ancora ben visibile la bocca. Serviva per cuocere il pane per tutta la comunità, cioè per ammazzare la fame, da qui probabilmente il toponimo “Mazzafame”
1964 – Restauro. I proprietari nel 1964 hanno provveduto a lavori di restauro per onorare i loro genitori.
2020 – Altri interventi di manutenzione restauro sono stati effettuati per eliminare infiltrazioni d’acqua nella parete dietro l’altare.
Opere artistiche

Anche questo “Oratorio” contiene oggetti di notevole interesse artistico e storico.“L’estasi di santa Teresa”. Una grande pala d’altare raffigura l’angelo nell’atto di trafiggere con una freccia il cuore della santa.
“San Carlo” e “San Rocco”. Ai lati della pala dell’altare, due affreschi con “San Carlo” e “San Rocco” dipinti nel 1836 da Antonio Turri, come si ricava dalla scritta che li accompagna.



Il soffitto. Molto bello è il soffitto a cassettoni

I Crocefissi – Sono due. Il primo, più grande, è conservato in una nicchia della chiesa. E’ opera lignea di un artigiano tirolese e risale ai primi anni del sec XIX. E’, secondo alcuni, l’opera di maggior pregio artistico per forza espressiva, tra quelle che adornano la chiesa.




La firma – C’è un particolare interessante. Nel retro della croce ci sono delle firme, e delle date, probabilmente sono le firme di chi portò in processione il Cristo e la data della cerimonia.

