LUIGI COZZI – Industrie Elettriche Legnano

Non è raro trovare in Italia o all’estero, macchine o impianti costruiti da aziende legnanesi: telai, turbine, generatori e distributori di vapore, trasformatori. Naturalmente, ci deve essere stato chi ha installato e avviato quelle macchine e quegli  impianti. Così è abbastanza comune trovare nel legnanese persone che possono vantare molti viaggi all’estero, non per turismo, ma per lavoro.

Uno di questi è il sig. Luigi Cozzi di Cerro Maggiore, che con entusiasmo e nostalgia, ci ha raccontato la sua esperienza:

«Ho lavorato alle “Industrie Elettriche di Legnano”. Mi trovavo bene. Tra noi, c’era un grande spirito di squadra. Tutti, dagli operai ai capi, sentivamo di essere impegnati in un lavoro importante: far uscire dalla fabbrica quei grandi trasformatori di qualche tonnellata che poi andavano in Italia e nel mondo.

Noi, io, la mia squadra, 2-4 persone, li seguivamo per l’istallazione e l’avviamento. Per questo ho avuto l’occasione, oltre che in Italia,  di andare anche all’estero: Libia (1981-‘82), Arabia Saudita (1983-’84), Zimbawe (1985)».

«Sul posto trovavamo la collaborazione dei responsabili locali e un trattamento da “dirigenti”. Per esempio in Arabia Saudita ci venivano a prendere in “Mercedes”. Ma – aggiunge il sig. Cozzi – certo non erano posti da turista.

In Libia rimasi impressionato e un po’ preoccupato, nel vedere, quando arrivai al “campo”, che tutta l’area era circondata da militari armati. Un’altra volta – continua – passai un brutto momento, sempre in Libia al controllo. Mi puntarono un mitra alla schiena e mi ordinarono di aprire i bagagli. Figuratevi come mi sentivo, buttai tutto all’aria. Però quando videro dal passaporto che ero italiano, la musica cambiò, il mitra lasciò il posto ad un sorriso di simpatia e mi lasciarono passare senza altri problemi ». Il signor Luigi racconta ancora di un’esperienza “strana”: «Dovevamo collegare un trasformatore, eravamo in Libia. Al ritorno al cantiere dopo la pausa mensa, sentimmo in lontananza, le voci di ragazzi. Ragazzi nel cantiere, perché? Cosa ci facevano? La risposta  appena arrivammo.   Stando all’aperto il trasformatore si era “sporcato”, c’era sabbia, incrostazioni di terra, ciuffi d’erba. Quei ragazzini lo stavano pulendo e tirando a lucido». Amore per la pulizia?, amore per quella grande macchina che si stava rovinando? Oppure la speranza di avere una ricompensa per il lavoro fatto? Il signor Luigi non lo sa dire, però è stato un episodio che deve averlo impressionato se è ancora nella sua memoria dopo quarant’anni.

Ora il signor Cozzi è in pensione, ma dal modo con cui ne parla si capisce  l’entusiasmo e la passione con cui ha vissuto il suo lavoro. Anche questo ha fatto grande Legnano.

Fonte foto: Industrie Elettriche di Legnano

Articoli simili